100 anni dell’IBE UNESCO: un secolo di educazione per la pace e lo sviluppo

100 anni dell’IBE UNESCO: un secolo di educazione per la pace e lo sviluppo

Quest’anno ricorre il centenario della fondazione dell’International Bureau of Education (IBE), un’istituzione che ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo delle politiche educative a livello globale. Fondato a Ginevra nel 1925 da un gruppo di pedagogisti visionari — tra cui Édouard Claparède e Pierre Bovet dell’Institut Jean-Jacques Rousseau, l’attivista pacifista quacchera Elisabeth Rotten e Jean Piaget, che ne fu il direttore dal 1929 al 1967 —, l’IBE nacque con l’obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale in ambito educativo, in un’epoca in cui il mondo cercava di ricostruirsi dopo gli orrori della Prima Guerra Mondiale.

Inizialmente concepito come una piattaforma indipendente per la raccolta, l’analisi e la diffusione di informazioni sull’educazione comparata, l’IBE divenne nel 1929 la prima organizzazione intergovernativa dedicata esclusivamente all’educazione. Questa svolta fu significativa: rappresentava il riconoscimento formale del valore universale dell’istruzione come strumento di pace, progresso e sviluppo umano.

Nel 1946, dopo la creazione dell’UNESCO, l’IBE fu incorporato come un istituto specializzato dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Da allora, ha operato come punto di riferimento per la riflessione internazionale sulle politiche educative, sulla riforma dei curricoli scolastici e sull’innovazione pedagogica. La Conferenza Internazionale sull’Educazione, organizzata regolarmente dall’IBE a partire dal 1934, ha riunito per decenni ministri dell’istruzione e esperti di tutto il mondo, contribuendo alla definizione di standard comuni, al dialogo interculturale e alla diffusione di buone pratiche.

Durante il secolo della sua attività, l’IBE ha affrontato numerose sfide globali: l’analfabetismo di massa, le disuguaglianze educative, l’educazione in situazioni di emergenza, il bisogno di curricoli più inclusivi e attenti alle diversità culturali, linguistiche e di genere. La sua azione si è adattata ai tempi, affermandosi come centro d’eccellenza per la riforma del curriculum, la formazione degli insegnanti e l’analisi delle politiche educative.

Negli ultimi decenni, l’IBE ha avuto un ruolo centrale nell’integrazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals), in particolare dell’Obiettivo 4, che mira a garantire un’istruzione equa, inclusiva e di qualità per tutti entro il 2030. Attraverso programmi di assistenza tecnica, ricerca applicata e capacity building, l’IBE ha supportato numerosi paesi nell’adattamento dei loro sistemi educativi alle nuove sfide poste dalla globalizzazione, dalla rivoluzione digitale e dai cambiamenti climatici.

Il centenario dell’IBE è dunque un’occasione non solo per celebrare il suo passato, ma anche per riflettere sul futuro dell’educazione nel mondo. In un contesto segnato da crisi globali — pandemie, conflitti, migrazioni forzate e diseguaglianze crescenti —, il ruolo dell’IBE come promotore di un’educazione trasformativa, centrata sui diritti umani, sull’apprendimento permanente e sulla cittadinanza globale, si rivela più cruciale che mai.

Nel corso del 2025, sono previsti eventi commemorativi, conferenze internazionali, pubblicazioni e attività didattiche volte a riaffermare l’impegno dell’IBE e dell’UNESCO per un’educazione che sia realmente motore di coesione sociale, giustizia e sviluppo sostenibile. Dopo cento anni, il messaggio fondativo dell’IBE — che l’educazione è un bene pubblico e una responsabilità condivisa — continua a risuonare con forza, richiamando i governi, le comunità e i cittadini di tutto il mondo all’azione collettiva.

Oreste Foppiani

Oreste Foppiani è Visiting Research Fellow e professore associato di Storia e Politica internazionali presso il Robert Schuman Centre for Advanced Studies dello European University Institute (www.eui.eu). Ha insegnato o diretto progetti di ricerca in diversi atenei tra Ginevra, Milano, Tokyo, Washington e New York. Membro dell'Association Genevoise des Journalistes (RP Impressum) e dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna (2004-2018), è stato corrispondente permanente di Libertà presso l'Onu di Ginevra dal 2008 al 2016.

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