
Guillaume Henri Dufour: un uomo, una nazione, un’eredità
Quest’anno, ricorre il 150° anniversario della morte di una figura leggendaria della Confederazione elvetica, il generale Guillaume Henri Dufour (1787–1875). La fondazione che gestisce la Maison Dufour, unitamente alle associazioni ubicate nella dimora del “generale della riconciliazione nazionale”, ha in programma una serie di eventi, tra cui diverse conferenze, per celebrare questo importante anniversario.
Il generale Guillaume Henri Dufour (1787–1875), fu un ingegnere infrastrutturale e cartografo militare di fama europea, nonché un comandante rispettato e un filantropo visionario. Dufour incarnò lo spirito di una nazione che, durante tutto il XIX secolo, cercò un difficile equilibrio tra tradizione e modernità, tra autonomia cantonale e coesione nazionale. La sua lunga vita attraversò le convulsioni della Rivoluzione francese, il crollo dell’ancien régime, l’ascesa degli Stati-nazione e le prime espressioni del Diritto Internazionale Umanitario (DIU).
Una vita, la sua Svizzera
Nato a Costanza, nell’allora Granducato di Baden, in Germania, Dufour ricevette una solida formazione scientifica, completando gli studi a Parigi presso l’École Polytechnique. Durante le guerre napoleoniche, prestò servizio come ufficiale del genio nell’Esercito francese, ma rientrò presto in Svizzera, dove fu nominato ingegnere cantonale a Ginevra. Qui iniziò una brillante carriera di cartografo e urbanista: la sua opera più nota in questo ambito è l’ambizioso progetto della cosiddetta “Carta Dufour”, la prima rappresentazione topografica completa e scientificamente accurata della Svizzera. Stampata tra il 1845 e il 1865, questa carta divenne un simbolo dell’unità territoriale e dell’identità nazionale svizzere.
Ma fu la Guerra Civile del Sonderbund del 1847 a consegnare Dufour alla memoria collettiva come il generale della riconciliazione nazionale. Nominato comandante supremo dell’Esercito federale, Dufour affrontò la delicata missione di reprimere la secessione di sette cantoni cattolici conservatori senza spaccare definitivamente il paese. La sua strategia fu improntata alla moderazione e al rispetto del nemico: in sole tre settimane, grazie a manovre tattiche efficaci e un uso misurato della forza, l’Esercito federale ottenne la vittoria con il minimo spargimento di sangue. Morirono meno di 100 persone. Dufour ordinò esplicitamente ai suoi ufficiali di evitare vendette e rappresaglie, guadagnandosi il rispetto anche dei vinti.

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Un enorme successo per Dufour
Il successo di questa campagna fu decisivo per la nascita della Confederazione svizzera contemporanea. Nel 1848, pochi mesi dopo la fine del conflitto, fu adottata la nuova Costituzione federale, che trasformò la Svizzera in uno Stato federale con un governo centrale forte, garanzie per le minoranze e una politica estera di neutralità permanente. Dufour, pur essendo un militare, comprese che l’unità politica non si impone con la forza, ma si costruisce con il rispetto, il compromesso e l’inclusione.
Questi stessi valori ispirarono il suo impegno umanitario. Nel 1863, fu uno dei cinque membri fondatori del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), insieme a Henry Dunant, Gustave Moynier, Théodore Maunoir e Louis Appia. Come presidente del primo Comitato, Dufour mise a disposizione la sua autorevolezza morale e le sue competenze logistiche per organizzare la Conferenza di Ginevra, che portò alla firma della Prima Convenzione di Ginevra nel 1864. Fu tra i primi a riconoscere che la guerra, pur inevitabile in certi frangenti, doveva essere regolata da norme che proteggessero i feriti, i prigionieri e i civili.
Il generale Dufour morì a Ginevra nel 1875, all’età di 88 anni. La sua eredità, però, è tuttora viva: nella toponomastica (il Monte Dufour è la vetta più alta della Svizzera), nelle istituzioni che contribuì a fondare e, soprattutto, nello spirito di umanità e moderazione che seppe infondere nel nuovo Stato federale.

Par Painting by H. Fischer, lithography Orell, Füssli and co, Zürich — Rama, Domaine public, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10962885
A 150 anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Guillaume Henri Dufour ci invita a riflettere sul ruolo del comando, della responsabilità e del dialogo in tempi di crisi. In un’epoca segnata da numerosissimi conflitti, polarizzazioni e sfide globali, nonché dalla sistematica violazione del DIU, la sua figura resta un modello di integrità, visione e servizio al bene comune.