Seafuture 2025: La Spezia al centro dell’innovazione marittima globale

Seafuture 2025: La Spezia al centro dell’innovazione marittima globale

Dal 29 settembre al 2 ottobre 2025, la base navale della Spezia ha ospitato la nona edizione di Seafuture, l’evento internazionale che riunisce industria, istituzioni e centri di ricerca attorno al futuro della tecnologia marittima e della difesa. Quella che nasce come fiera—da un’idea originale di Cristiana Pagni, presidente di Italian Blue Growth, e di Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina nel 2013-2016—è ormai diventata una piattaforma strategica di networking e cooperazione: quattro giorni di esposizioni, conferenze, workshop e incontri B2B che hanno trasformato la città ligure in un hub globale dell’innovazione blu.

Con oltre 370 espositori, 90 delegazioni estere e più di 22.000 visitatori, Seafuture 2025 ha confermato la sua vocazione internazionale. I numeri raccontano bene la dimensione della manifestazione, ma è nei contenuti che si misura la sua rilevanza: dalla transizione energetica al ruolo crescente dell’intelligenza artificiale, dalle tecnologie subacquee ai sistemi di difesa modulare, passando per la cybersecurity e la sostenibilità ambientale.

Uno degli spazi più apprezzati è stato il Green & Blue Innovation Hub, dedicato alle startup e ai progetti di frontiera che coniugano economia del mare e tutela ambientale. È qui che si è parlato di smart ports, città costiere resilienti e gestione sostenibile delle risorse marine, a dimostrazione di come la frontiera tecnologica non possa prescindere dalla responsabilità ecologica.

Sul piano delle novità industriali, diversi annunci hanno catalizzato l’attenzione: KNDS Ammo Italy ha presentato un nuovo calibro 30×173 mm con fusione programmabile per contrastare i droni in ambito marittimo; MBDA ha svelato la famiglia di munizioni “loitering” Harpax, pensate per missioni prolungate; FlySight e DRASS hanno introdotto un sistema integrato per la gestione di piattaforme subacquee; mentre Saipem ha mostrato il drone sottomarino Hydrone-D, già in prospettiva di adozione da parte della Marina Militare. A suscitare curiosità è stato anche il sistema di rifornimento e trasmissione dati wireless sviluppato da SunCubes, destinato a rivoluzionare l’impiego degli UAV navali.

Non sono mancati momenti di confronto ad alto livello. Tra gli ospiti più attesi, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato Militare della NATO, che ha sottolineato l’urgenza di un approccio multidimensionale alla sicurezza marittima, basato sull’integrazione fra ricerca, industria e difesa. Un messaggio forte, in un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e da una crescente competizione per il controllo degli spazi marittimi e subacquei.

Seafuture 2025 ha dimostrato come l’Italia sappia proporsi come punto di riferimento nell’economia blu e nella sicurezza marittima globale. Le collaborazioni avviate durante la manifestazione potranno tradursi, nei prossimi anni, in sistemi concreti per la difesa, la navigazione commerciale e la gestione sostenibile dei mari. La Spezia, ancora una volta, si è confermata crocevia di innovazione, dove il futuro del mare prende forma tra prototipi, accordi internazionali e visioni strategiche.

Oreste Foppiani

Oreste Foppiani è Visiting Research Fellow e professore associato di Storia e Politica internazionali presso il Robert Schuman Centre for Advanced Studies dello European University Institute (www.eui.eu). Ha insegnato o diretto progetti di ricerca in diversi atenei tra Ginevra, Milano, Tokyo, Washington e New York. Membro dell'Association Genevoise des Journalistes (RP Impressum) e dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna (2004-2018), è stato corrispondente permanente di Libertà presso l'Onu di Ginevra dal 2008 al 2016.

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