Il 4 Novembre è la festa dell’Italia unita in un abbraccio alle sue Forze Armate

Il 4 Novembre è la festa dell’Italia unita in un abbraccio alle sue Forze Armate

Il prossimo 4 novembre, gli italiani celebreranno il 103° anniversario della fine della Grande Guerra e la vittoria sull’Austria-Ungheria. Ogni volta che passiamo per la Stazione Centrale di Milano, dovremmo ammirarne statue e affreschi e ricordarci che il suo nome è Stazione della Vittoria. Un monumento alla vittoria del Regno d’Italia sugli Imperi Centrali in generale e sulla duplice monarchia in particolare.

È interessante notare che quest’anno la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate cade in un anno speciale. Infatti, si celebrano anche il 160° dell’Unità d’Italia e il 75° della Repubblica, nonché il centenario del Milite Ignoto (1921–2021); cioè, della traslazione della salma del soldato sconosciuto da Aquileia (Udine) all’Altare della Patria a Roma. Il viaggio del milite per mezza Italia, su di un vagone ferroviario, verrà replicato in occasione di questa commemorazione. Inoltre, il Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha avviato il progetto “Milite Ignoto, Cittadino d’Italia” per il conferimento della cittadinanza onoraria da parte di tutti i Comuni italiani. L’iniziativa è sostenuta anche dal Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma.

Una vera festa di unità nazionale

La storia del 4 Novembre, è una storia particolare, poiché non è stato sempre celebrato e rispettato come si deve. Infatti, a cinquant’anni dalla fine della Prima Guerra mondiale, i movimenti studenteschi sessantottini (e quelli del decennio successivo) vedevano la celebrazione come un lascito fascista. Simboli come il tricolore o parole come patria o patriota venivano scambiati per simboli di destra, come se l’amore per il proprio Paese o la propria bandiera debbano avere un colore politico. Soltanto la presidenza di Carlo Azeglio Ciampi, tra il 1999 e il 2006, permise di riscoprire la bellezza di uniformi, bandiere, inni e fanfare. Soprattutto, il Capo dello Stato toscano diede il giusto valore a una festa importante per tutti i cittadini italiani.

Sacrario di Redipuglia

Infine, ritengo che il 4 Novembre dovrebbe avere un valore superiore al 25 Aprile per il semplice motivo che è celebrativo di una vittoria unificatrice e non della fine di una guerra civile fratricida. Storici come Claudio Pavone o il Nobel Eugenio Montale hanno più volte parlato della Seconda Guerra mondiale, dell’8 Settembre e della Guerra Civile italiana come – per usare un eufemismo – uno dei periodi più controversi della storia dello Stivale. Salvatore Satta, poi, ripreso anche in un saggio di Ernesto Galli della Loggia, parlò dell’8 Settembre come della “morte della Patria”.

Anziché fare delle gare d’importanza tra il 17 Marzo, il 25 Aprile e il 2 Giugno, sarebbe bello poterci riunire tutti intorno al 4 Novembre e celebrarlo con serenità e… unità nazionale.

Oreste Foppiani

Oreste Foppiani è Visiting Research Fellow e professore associato di Storia e Politica internazionali presso il Robert Schuman Centre for Advanced Studies dello European University Institute (www.eui.eu). Ha insegnato o diretto progetti di ricerca in diversi atenei tra Ginevra, Milano, Tokyo, Washington e New York. Membro dell'Association Genevoise des Journalistes (RP Impressum) e dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna (2004-2018), è stato corrispondente permanente di Libertà presso l'Onu di Ginevra dal 2008 al 2016.

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