La Bossa Nova di Ornella Vanoni

La Bossa Nova di Ornella Vanoni

Numerosi sono gli esempi che mostrano la forte affinità tra la musica italiana e la musica brasiliana, ma c’è un album che spicca su tutti gli altri ed è sicuramente La Voglia La Pazzia L’Incoscienza L’Allegria, registratonel 1976 da Ornella Vanoni insieme ai suoi amici e colleghi brasiliani Vinicius de Moraes e Toquihno.

L’idea di registrare l’album e di far incontrare Ornella con i due grandi artisti brasiliani fu di Sergio Bardotti, che volle immortalare la presenza di Vinicius de Moraes a Roma, un incontro che influì grandemente nel repertorio della canzone italiana. Bardotti, grande figura di produttore e autori di testi, ha sempre dato un grande impulso agli scambi interculturali e aveva già collaborato con Vinicius e Toquihno nella produzione dell’album La vita, amico, è l’arte dell’incontro, il cui titolo è un verso della poesia Samba da benção (Samba delle benedizioni) di Vinicius de Moraes che illustra perfettamente il percorso dell’artista. L’album, uscito nel 1969, vedeva tra i protagonisti anche il poeta Giuseppe Ungaretti, che recitava i testi di Moraes da lui tradotti, il cantante Sergio Endrigo e il chitarrista e cantante Toquihno.

All’album della Vanoni del 1976 partecipò, realizzando gli arrangiamenti e suonando il pianoforte, anche Luis Bacalov (compositore argentino, naturalizzato italiano, celebre per le sue colonne sonore cinematografiche, la più famosa quella del Postino, con Massimo Troisi).

Secondo le parole del critico letterario e giornalista televisivo Leone Piccioni l’album della Vanoni con gli amici brasiliani era da considerare “esemplare: un disco nuovo con tante diverse aperture, e tutte convergenti.”

La musica brasiliana e in particolare la figura di Vinicius di Moraes sarà essenziale nella carriera di Ornella Vanoni. L’album La Voglia La Pazzia L’Incoscienza L’Allegria, un concentrato di poesia, di emozione e di talento, è stato registrato a Roma presso gli Studi Fonit Cetra.Le canzoni, tradotte da Bardotti, vengono interpretate in italiano non solo da Ornella Vanoni ma anche dai suoi compagni, Toquinho e Vinicius de Moraes. Questa convergenza di artisti di orizzonti diversi fa di questo disco un luogo di incontro fra culture diverse ma simili, conferendogli tutta la sua unicità e bellezza, come lo mostra l’inserimento nell’album della meravigliosa canzone napoletana, “Anema e core” interpretata da Toquinho.  C’è una sensibilità comune, una corrispondenza tra i due popoli, che si arricchiscono a vicenda. Sarà quella gioiosa malinconia, che in brasiliano si chiama saudade, che ci avvicina?

E si deve anche parlare di un altro grande momento di scambio musicale e poetico fra l’Italia e il Brasile, sempre legato a Ornella Vanoni, la stupenda canzone L’appuntamento, suo successo internazionale, utilizzata anche come colonna sonora nel film Ocean’s Twelve, che è la ripresa e la traduzione del brano brasiliano Sentado à beira do caminho, composto nel 1969 da Roberto Carlos ed Erasmo Carlos. La canzone è stata incisa anche da Mina per il suo album Mina canta o Brasil del 1970 ma fu la versione italiana interpretata dalla Vanoni ad accendere le passioni. E anche questo è un bellissimo esempio che richiama la frase del poeta Vinicius de Moraes : “la vita, amico, è l’arte dell’incontro”.

Ancora oggi, la cantante continua ad esprimere il suo amore per il Brasile e la sua cultura. Il 13 maggio 2024, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, Ornella Vanoni ha ritrovato il suo amico Toquinho , 48 anni dopo la registrazione dell’emblematico La Voglia La Pazzia L’Incoscienza L’Allegria, che rimane ancora oggi un punto di riferimento nel panorama della discografia italiana e brasiliana.

E’ questa l’occasione per rendere un omaggio sentito e affettuoso alla grande cantante che il 22 settembre ha compiuto 90 anni, mettendo in avanti l’apertura culturale della sua favolosa carriera, alla quale è rimasta sempre fedele.

Maria Irene Fantini

Appassionata di arte, teatro e musica, studia pianoforte con Luis Ascot e canto lirico con Isabel Balmori-Martin al conservatorio di Ginevra. Successivamente ottiene un Master of Arts in vocal performance alla Haute Ecole de Musique de Lausanne, nella classe di Frédéric Gindraux. Come mezzosoprano e contralto ha eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi al festival « Les transeuropéennes de Rouen » e presso le « Nuits baroques » de Touquet, il Gloria di Vivaldi e il Magnificat di J.S. Bach al « Festival Bach » di Lutry. Insieme al clavicembalista Paolo Corsi e il suo ensemble “Le Harmoniche Sfere”, ha ideato e presentato in concerto il programma La Serenissima con musiche vocali e strumentali del barocco veneziano, concerto registrato dalla dalla RTS-Espace 2. Desiderosa di approfondire le sue conoscenze umanistiche, prosegue gli studi e consegue il Master di Musicologia dell’Università di Ginevra con un lavoro di ricerca su poesia e vocalità in Ottorino Respighi.

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