In Svizzera, il Primo Maggio non è un giorno di festa. Talvolta ci dà quasi fastidio che questa festa non sia così sentita come nello Stivale o nell’Esagono. La celebrazione del Primo Maggio ha una lunga storia e per noi italiani è un giorno importante.
Il paese che ci pensò per primo fu l’Australia, nel 1855, con lo slogan “otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”, motto condiviso da tanti lavoratori al fine di rivendicare i loro diritti con il desiderio di incontrarsi in un giorno particolare dell’anno per condividere le loro idee e promuovere i propri diritti.
Seguita dalla Francia, nel 1889, con una grande manifestazione a Parigi per ridurre la giornata lavorativa a otto ore; cioè, quaranta ore settimanali. Queste ultime, già in vigore nell’Italia fascista e dopolavorista degli anni Trenta del secolo scorso.
Ma come mai proprio il primo giorno di maggio? La scelta rinvia simbolicamente a uno sciopero che era stato indetto proprio in quella data negli Stati Uniti, nel 1886, per ridurre la giornata lavorativa a otto ore. Protesta che sfociò in uno scontro violento e nella morte di 11 poliziotti e 4 civili. Quella sommossa fu il simbolo dei lavoratori che lottarono al fine di ottenere migliori condizioni di lavoro e maggiori gratificazioni a livello umano e professionale.
Da allora, specialmente in seguito alla manifestazione di Parigi, la data divenne festa nazionale in molti Paesi, tranne che negli Stati Uniti, dove il Labor Day (Festa del lavoro) si festeggia il primo lunedì di settembre.
In Italia, la festa venne celebrata a partire dal 1990 e per l’occasione a Roma si riunirono artisti e cantanti dando vita al famoso concerto del primo maggio in piazza San Giovanni, sospeso negli ultimi anni a causa della pandemia.
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