Una bella edizione del Don Pasquale di Donizetti a Ginevra

Una bella edizione del Don Pasquale di Donizetti a Ginevra

Il 6 luglio scorso, nella Salle de l’Alhambra, è andata in scena la prima rappresentazione dell’opera Don Pasquale di Gaetano Donizetti (1797 – 1848). Ed è stato un momento di intensa emozione. Si rimane commossi e divertiti dai personaggi di questa commedia. L’humour e il genio musicale s’intrecciano alternando una scrittura talvolta leggera, talvolta soave e melanconica. Tutto per sottolineare le avventure romantiche di una giovane coppia di innamorati, Norina e Ernesto.  

Donizetti compose quest’opera buffa in tre atti al culmine della sua carriera. La prima rappresentazione ebbe luogo al Théâtre-Italien di Parigi il 3 gennaio 1843, con la grande e celebre soprano Giulia Grisi nel ruolo di Norina. Il basso Luigi Lablache nel ruolo di Don Pasquale, il tenore Giovanni Mario nel ruolo di Ernesto e il baritono Antonio Tamburini nel ruolo del Dottor Malatesta.

L’Opera de chambre de Genève e l’Orchestre de chambre de Genève, sotto la direzione di Franco Trinca, hanno proposto un’interpretazione elegante dell’opera, con un cast di cantanti di alta qualità, sia vocalmente che scenicamente, capaci di rivelare, con sensibilità, le caratteristiche di ogni personaggio fino ai loro aspetti più buffi.

Don Pasquale a Ginevra

Michele Govi, basso, campa alla perfezione il ruolo di Don Pasquale con quell’atteggiamento da brontolone un po’ tontolone, creando il nucleo comico della produzione. Il vecchio Don Pasquale, che desiderava vendicarsi di suo nipote Ernesto, il quale aveva rifiutato la sposa da lui proposta perché innamorato di Norina, decide di sposarsi nel tentativo di diseredarlo. E da qui ha inizio la farsa. In effetti, l’ingegnoso Dottor Malatesta decide, con l’aiuto della maliziosa Norina, interpretata dall’eccellente soprano Bianca Tognocchi, di punire la cupidigia del vecchio Don Pasquale. Mettendo Ernesto nella confidenza, Norina viene presentata a Don Pasquale sotto il nome di Sofronia, facendola passare per sua sorella, una fanciulla ingenua e timida, che si trasforma dopo il matrimonio in una donna irascibile e spendacciona. L’imbroglio, che ci ricorda la commedia dell’arte napoletana, funzionerà a meraviglia: Don Pasquale si sente sollevato quando scopre di essere stato preso in giro e acconsente alla felicità dei giovani amanti.

In assenza del tradizionale sipario, lo spettatore rimane immediatamente affascinato dalla scenografia allestita da “Scenografie Sormani Cardaropoli”, dove una tela illuminata di blu rappresenta la facciata di un palazzo nobile. Dietro la tela si scorgono i musicisti dell’orchestra già presenti sul palco. Scelta inabituale al teatro ma dall’estetismo convincente, questa disposizione offre un ruolo visivo e scenico all’orchestra e al suo direttore, che diventano parte integrante dello spettacolo.

Regia e scenografia italiane

La regia di Cataldo Russo e Nicola Fanucchi è sempre giusta nelle intenzioni, senza mai appesantire la scena e lasciando spazio alla comicità intrinseca della musica e del libretto. Qualche oggetto, un tavolo e una sedia di legno, una statua di Venere bastano per suggerire il contesto narrativo. Ciò dimostra che con alcuni semplici elementi si può fare tanto, valorizzando il gioco degli attori che si muovono con naturalezza e vivacità senza mai esagerare nei gesti e negli spostamenti evitando di distrarre lo spettatore dalla bellissima musica e dalla raffinatezza del canto tipico del grande Donizetti.

Due repliche sono previste oggi 9 e e domani 10 luglio, sempre alla Salle de l’Alhambra alle ore 20.

Maria Irene Fantini

Appassionata di arte, teatro e musica, studia pianoforte con Luis Ascot e canto lirico con Isabel Balmori-Martin al conservatorio di Ginevra. Successivamente ottiene un Master of Arts in vocal performance alla Haute Ecole de Musique de Lausanne, nella classe di Frédéric Gindraux. Come mezzosoprano e contralto ha eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi al festival « Les transeuropéennes de Rouen » e presso le « Nuits baroques » de Touquet, il Gloria di Vivaldi e il Magnificat di J.S. Bach al « Festival Bach » di Lutry. Insieme al clavicembalista Paolo Corsi e il suo ensemble “Le Harmoniche Sfere”, ha ideato e presentato in concerto il programma La Serenissima con musiche vocali e strumentali del barocco veneziano, concerto registrato dalla dalla RTS-Espace 2. Desiderosa di approfondire le sue conoscenze umanistiche, prosegue gli studi e consegue il Master di Musicologia dell’Università di Ginevra con un lavoro di ricerca su poesia e vocalità in Ottorino Respighi.

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