La Fabrique de Dante: con Virgilio e gli scialacquatori

La Fabrique de Dante: con Virgilio e gli scialacquatori

Vediamo insieme un terzo oggetto esposto nella mostra La Fabrique de Dante: è un disegno a bistre et encre realizzato dallo zurighese Johann Heinrich Füssli (1741-1825) nel 1774. La Commedia è stata illustrata con miniature da subito: anche i più antichi manoscritti italiani del Trecento della Commedia arrivati fino a noi sono manoscritti miniati. Forse si sono salvati dalla rovina naturale del tempo proprio perché erano manoscritti con bellissime vignette a colori. Noi pensiamo spesso alla Commedia dalla parte delle parole, della lingua, e invece questo capolavoro è stato spesso alla base di disegni, di affreschi, di quadri, dal Giudizio Universale di Michelangelo a questo foglio monocromo di Füssli.

Il disegno di Füssli per Dante

Questa di Füssli è una illustrazione molto innovatrice: prima di tutto ha vita autonoma, non è legata al testo del poema, ma è stata pensata dall’autore e poi ricercata e collezionata da parte dei suoi conoscenti e amici da sola. Poi illustra un particolare secondario del canto 13 di Inferno, il canto in cui Dante incontra Pier delle Vigne. La prima di queste caratteristiche diventerà tipica nell’Ottocento, quando si producono quadri e statue di personaggi della Commedia totalmente autonomi rispetto al libro, oggetti che diventano opere d’arte individuali. Il disegno di Füssli contiene in basso solo il nome “Roma”, dove è stato disegnato: “Roma” era una città incredibile in quegli anni, e anche Füssli stava lì per quel periodo giovanile di formazione artistica che era tipico per tanti artisti e conoscitori dell’arte.

Sono gli anni della definizione del Neoclasicismo e della nascita dell’archeologia, ma i dannati di Füssli sono dei disperati e agitati romantici: sono le anime dannate degli scialacquatori, cioè coloro che hanno sperperato inutilmente le loro ricchezze. Sono anime inseguite da cani enormi e misteriosi: al centro del disegno queste cagne mostruose moltiplicano il demonio Cerbero che tormentava Ciacco e i golosi nel terzo cerchio dell’Inferno (Inf. 6) e preannunciano i cani spietati che inseguono padre e figli nell’incubo del Conte Ugolino, quando era prigioniero nella pisana Torre della muda (Inf. 33). E Füssli, si sa, era proprio un esperto di incubi.

Paola Allegretti

Paola Allegretti fa parte del Consiglio Scientifico della Società Dantesca Italiana (Firenze) e ha pubblicato Dante Alighieri, La canzone “montanina” (Verbania, Tararà, 2001), per l’Edizione Nazionale delle Opere di Dante Alighieri l’edizione critica Fiore, Detto d’Amore (Firenze, Le Lettere, 2011), Adespositi, prosimetri e filigrane. Ricerche di filologia dantesca (Ravenna, Longo Editore, 2013), Il dossier di Avignone, 9 febbraio 1320-11 settembre 1320 (Firenze, Le Lettere, 2020), Dante scopre l’Europa (Firenze, Firenzefiera, 2021).

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