Enzo Mari: designer italiano a Ginevra

Enzo Mari: designer italiano a Ginevra

C’è tempo fino al 22 marzo per vedere esposte le opere originali scaturite dalla riappropriazione dei mobili presenti nel manuale: “Proposta per un’autoprogettazione” (1974), del noto designer italiano Enzo Mari (1932- 2020). L’API, Associazione per il Patrimonio Industriale di Ginevra ospita questa interessante esposizione dal titolo “La Chaise”.

La mostra include oltre 25 pezzi che celebrano, rielaborano e restituiscono al pubblico, differenti esempi dell’iconica “Sedia n.1” di Mari. Un’esposizione che mostra quanto il concetto di autonomia costruttiva a partire da un piano comune, sia d’attualità.

La Chaise di Enzo Mari

Sin dai tempi degli studi presso l’Accademia di belle arti di Brera, Enzo Mari si interessa ad approfondire i temi legati alla psicologia della Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie, psicologia della forma o rappresentazione), incentrata sulla percezione e sull’esperienza.

In effetti, dalla condivisione con Gabriella Ferrario, di una riflessione basata sui fenomeni della visione e dalla volontà comune di rendere l’opera un vero e proprio dispositivo culturale, nasceranno degli album illustrati (1957) aventi la prerogativa di non presentare alcuna parola, ma forme pure e colori vividi (La mela e la farfalla, L’uovo e la gallina, etc…).

 Lo sviluppo dello spirito critico è secondo Mari, qualcosa da dover alimentare sin dall’infanzia e grazie all’esercizio alla creatività ciascuno può disporre degli strumenti utili a comprendere ciò che ci circonda.

“Tutto ciò ci circonda è forma” e la forma, se è ben fatta, rappresenta la più alta qualità di un oggetto…”, diceva il maestro.

La Sedia n. 1 è certamente l’emblema della deontologia del design di Mari, il quale non può venire recepito come un qualcosa di fine a sé stesso, ma deve permettere al fruitore di apprendere nuovi concetti sulle modalità del progettare e del costruire.

Presente alla mostra “La Chaise”, il contributo scaturito da un progetto di ricerca-azione coordinato da Serena Cangiano (SUPSI) e Davide Fornari (ECAL) e fondato su alcune esperienze del Gruppo T sull’arte- programmata.

Design tutto italiano

Anche le sculture mobili e i giochi semantici, creati da Marcel Bétrisey, fanno parte dell’esposizione e la partecipazione degli spettatori all’elaborazione dei vari fenomeni visivi viene ulteriormente sollecitata da otto opere di Daniel Berset. Quest’ultimo, che interroga dal 1982, il punto di vista dell’osservatore, con le sue anamorfosi 3D è ugualmente riconosciuto per la sua monumentale “Broken Chair”, opera-simbolo di Ginevra, situata a Place des Nations.

È possibile visitare la mostra fino al 13 marzo, dal lunedì al venerdì 9:00 – 17:00. La sede dell’API si trova in Rue du Vache 25, 1201 Ginevra. Per prenotare la visita: tel. 022.340 4410 oppure una mail ecomuseeapi@gmail.com

Eleonora Pimponi

(Storica dell’arte e commissario dell’esposizione “La Chaise”).

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