Nuova stagione al Grand Théâtre de Genève

Nuova stagione al Grand Théâtre de Genève

La stagione 2023-24 del Grand Théatre de Genève, che inizierà domani, il 15 settembre con la prima del Don Carlos di Giuseppe Verdi, è stata presentata in una affollata conferenza stampa, con la presenza di Xavier Oberson, presidente della Fondazione del Grand Théâtre di Ginevra, di Sami Kanaan, consigliere amministrativo in carica della cultura a Ginevra, del direttore generale del GTG Aviel Cahn, accompagnato dal direttore del balletto Sidi Larbu Cherkaoui e dalla drammaturga Clara Pons. Il tema forte e unificante di questa stagione, che si articola su molte facce diverse, è “Giochi di poteri”, un tema che librettisti e compositori hanno sempre amato trattare. Quale miglior luogo per sublimare questa problematica che l’opera lirica e il balletto? Tra re, regine e principesse, santi, e ballerini classici e di tango, il tema del potere sarà rappresentato in tutte le sue variazioni.

Grandi nomi

I grandi nomi dell’arte contemporanea verranno a sostenere questa visione. Adel Abdessemed, che ha già esposto nelle più grandi istituzioni, come il Museum of Modern Art (MoMa) di New York e al quale il Centre Pompidou ha consacrato una grande retrospettiva nel 2012, realizzerà la regia e la creazione visiva del Saint François d’Assise, unica opera lirica di Olivier Messiaen, creata a Parigi nel 1983 a Parigi e presentata sulla scena del Grand Théâtre per la prima volta quest’anno.

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Per l’Idomeneo di Mozart, la scenografia è stata affidata all’artista Chiharu Shiota, selezionata nel 2015 per rappresentare il Giappone alla 56a biennale di Venezia. La presenza della celebre artista serba Marina Abramović, invitata a realizzare la scenografia e l’ideazione del Boléro di Ravel, segna la volontà, in questa stagione, di accedere ad un movimento di apertura tra le diversa pratiche artistiche e di farle incontrare sul luogo privilegiata di un teatro d’opera. L’obbiettivo di questa stagione a forte tendenza interdisciplinare sembra sottolineare il potere – richiamando il tema principale – che emana dal dialogo tra le arti e in che modo si confrontano l’un l’altra. Un concetto di arte totale che promette un’esperienza molto interessante.

Un altro attore importante nel panorama delle arti visive, Antony Gormley (Turner prize nel 1994, South Bank Prize for Visual Art nel 1999, Bernhardt Heiliger Award for Sculpture nel 2007 e l’Obayashi Prize nel 2012), conosciuto per le sue sculture e le sue installazioni, si occuperà della scenografia del balletto Noetic, con la regia del direttore del balletto Sidi Larbi Cherkaoui e la musica di Szymon Brzòska.

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Verdi sempre presente

Dopo il Nabucco che ha concluso la precedente stagione, il Grand Théâtre continua la sua esplorazione verdiana e aprirà le sue porte per il 2023-2024 con il grandioso Don Carlos nella versione originale in francese. L’opera sarà diretta dal maestro Mark Minkowski, celebre per le sue interpretazioni della musica barocca, ma con una lunga esperienza come direttore dell’Opéra national de Bordeaux, mentre la regia sarà curata da Lydia Steier. Seguirà poi un’altra opera mai rappresentata al Grand Théâtre di Ginevra, la Marìa de Buenos Aires del compositore argentino Astor Piazzola. Per questa occasione particolare tornerà in scena la compagnia Finzi Pasca, di cui avevamo molto apprezzato nel 2019 la produzione poetica e colorata dell’opera Einstein on the Beach di Philipp Glass. Siamo felice di ritrovare questa favolosa troupe di artisti-acrobati. Ci aspettiamo un’atmosfera piena di magia ma anche molto tanguera con il bandoneonista Marcelo Nisinman e la cantante di musica argentina Inès Cuello.

Altro evento molto atteso sarà l’opera Der Rosenkavalier di Richard Strauss con la regia di Christoph Waltz, famoso attore di teatro e di cinema, spesso in veste di cattivo, che ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali. Con Inglorious Basterds di Tarantino conquista il premio dell’interpretazione maschile al festival di Cannes nel 2009 e nel 2010 l’Oscar come migliore attore non protagonista. La sua collaborazione con Tarantino continua con Django unchained e anche questa volta ottiene l’Oscar. Seguiranno numerosi altri film, tra i quali Big Eyes di Tim Burton nel 2014. Nel 2023 è il protagonista della serie The Consultant di Tony Basgallop, dove interpreta l’ambiguo M. Patoff.  L’opera neoclassica di Richard Strauss è un capolavoro sia dal punto di visto letterario, grazie al libretto di Hugo von Hofmannsthal, che dal punto di vista musicale. La direzione di Jonathan Nott saprà, senza dubbio, rendere tutte le sfumature e i colori di una partitura musicale al tempo stesso densa e ricca di spunti melodici di grande presa emozionale.

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Piccoli grandi capolavori

Altre produzioni da non perdere in questa stagione sono l’Ariodante di Haendel diretto da William Christie il 5 ottobre, in versione semi-scenica, l’Idomeneo di Mozart con un trio femminile d’eccezione (Lea Desandre nel ruolo di Idamante, Federica Lombardi nel ruolo di Elettra e Giulia Semenzato nel ruolo di Ilia), la creazione mondiale  di Justice del compositore Hector Parra e l’ultima parte della trilogia dei Tudors, il Roberto Dovereux di Donizetti, che sarà l’occasione per ascoltare in alternanza due fantastici soprani: Elsa Dreisig e Ekaterina Bokanova. 

La ricchezza, la complessità e la diversità delle proposte culturali e artistiche della stagione non mancheranno di suscitare grandi dibattiti, ma sono al tempo stesso garanzia di esperienze artistiche originali e profonde.  

A photograph depicting Richard Strauss with Hugo von Hofmannsthal sitting in front of a building.

Maria Irene Fantini

Appassionata di arte, teatro e musica, studia pianoforte con Luis Ascot e canto lirico con Isabel Balmori-Martin al conservatorio di Ginevra. Successivamente ottiene un Master of Arts in vocal performance alla Haute Ecole de Musique de Lausanne, nella classe di Frédéric Gindraux. Come mezzosoprano e contralto ha eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi al festival « Les transeuropéennes de Rouen » e presso le « Nuits baroques » de Touquet, il Gloria di Vivaldi e il Magnificat di J.S. Bach al « Festival Bach » di Lutry. Insieme al clavicembalista Paolo Corsi e il suo ensemble “Le Harmoniche Sfere”, ha ideato e presentato in concerto il programma La Serenissima con musiche vocali e strumentali del barocco veneziano, concerto registrato dalla dalla RTS-Espace 2. Desiderosa di approfondire le sue conoscenze umanistiche, prosegue gli studi e consegue il Master di Musicologia dell’Università di Ginevra con un lavoro di ricerca su poesia e vocalità in Ottorino Respighi.

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